Viaggio nel Pollino:
la carovana è la mia mente, la strada sono le cose che amo, la meta è la mia terra e il viaggio è la mia vita

venerdì 30 luglio 2010

Escursione Monte Pollino

L'aria mattutina di Colle dell'Impiso (m. 1.573) ci deve ancora ossigenare i polmoni e già la nostra ascesa al Monte di Apollo , ci offre uno spettacolare volo nel passato: dopo aver mosso i primi passi ci si imbatte, infatti, in numerose rocce calcaree-dolomitiche nelle quali, come diamanti, sono incastonate le Rudiste , resti fossili di molluschi, scomparsi 65 milioni di anni fa, vissuti nei fondali della Tetide, il mare che divideva i due grandi continenti primordiali che sarebbero poi divenuti la placca africana e la placca europea, che successivamente parteciparono scrivere l'interessante storia geologica del Pollino. Ci avviamo così lungo l'ombrato sentiero che, insinuandosi nel fitto bosco di faggi ai piedi del versante nord della maestosa Serra del Prete, ci conduce fino ai 1.665 metri della Sorgente Spezzavummola, il cui nome ne descrive l'acqua talmente fredda da spezzare la vummola, il tradizionale contenitore in terracotta.
Riprendendo il cammino, dopo la rigenerante sosta, usciamo presto dall'ombra del bosco e ci affacciamo sullo spoglio e soleggiato Piano di Gaudolino (m. 1.684), dove, più che dal sole, siamo abbagliati dalla vista ad est del Monte Pollino e a sud ovest della Serra del Prete; ci troviamo, infatti, praticamente sulla sella che li separa.

Abbiamo negli occhi l'immagine dei Pini Loricati, aggrappati al versante nord ovest del Monte Pollino, quando ci inerpichiamo lungo il sentiero che, tagliando in diagonale, con un dislivello di circa 300 metri, il versante ovest del Monte Pollino, attraversa prima il boschetto di faggi ormai diventato più rado e poi scala la gradinata rocciosa dove dominano le vallate sottostanti solo i maestosi Pini Loricati e ci conduce fino alla Grande Dolina del Pollino (m. 1.975), nevaio stagionale che fonde del tutto solo in avanzata stagione estiva e che a volte rimane perenne.

Da qui il paesaggio pietroso, interrotto dalla presenza isolata e solitaria di temerari Pini Loricati, ci conduce fino ai 2.248 metri della vetta del Monte Pollino.


Di qui godiamo di paesaggi la cui vista ristora abbondandemente dalla fatica della salita: ad est la morbida sella che dal Monte Pollino guida lo sguardo verso la maestosa Serra Dolcedorme, a nord i luminosi Piani del Pollino racchiusi tra le rocciose Serra delle Ciavole e Serra di Crispo, a sud ovest la verde Serra del Prete e tutto intorno le mille rigogliose vallate che conducono il pensiero alle nostre dimore che sembrano essere vegliate da queste cime imponenti con i loro antichi soldati.