Viaggio nel Pollino:
la carovana è la mia mente, la strada sono le cose che amo, la meta è la mia terra e il viaggio è la mia vita

martedì 10 dicembre 2013

OMAGGIO ALLA MERAVIGLIA

Che spettacolo guardare gli occhi dei bambini illuminati della gioia contagiosa della meraviglia… e che peccato non poterlo riscontrare con la stessa potenza nei grandi!
La meraviglia, lo stupore, sono la porta verso il mistero del mondo, sono i modi attraverso i quali si impara, si conosce la realtà. I piccoli si meravigliano perché non danno il mondo per scontato. E’ una maniera di sapere che viene da dentro, non arriva dal bombardamento di stimoli esterni. Ma occorre coltivare questo dono divino dell’infanzia, poiché è l’unico, a mio parere, che da adulti ci aiuterà a riconoscere la bellezza in tutte le sue forme! Sul tema Catherine L’Ecuyer (canadese residente in Spagna e mamma di quattro figli) ha scritto un libro appena tradotto in Italia: “Educare allo stupore”. L’autrice, senza mezzi termini, sostiene che l’eccessiva stimolazione, il sottoporre i figli ad un bombardamento sensoriale smisurato, senza rispettare i tempi del bambino, annulla la propensione allo stupore, all’immaginazione, generando bambini svogliati e passivi, che si annoiano, apatici (di un’apatia irrequieta perché assuefatti dal rumore di fondo dei loro impegni). Bambini la cui principale motivazione proviene esclusivamente da sollecitazioni esterne, non possono che diventare iperattivi, nervosi, difficili da gestire, che cercano di richiamare l’attenzione degli adulti violando le regole. Questo crea una serie di conseguenze (se non veri e propri disturbi): difficoltà a stabilire legami, riconoscere l’autorità, gestire la propria sfera emotiva, con tendenze a volte violente. Quello che conta in verità è la qualità della relazione, a cominciare dalla famiglia, che fa la differenza nello sviluppo della personalità di un bambino e non solo una stimolazione sensoriale eccessiva, nella speranza di costruire cervelli migliori. Da qui il consiglio di rispettare i loro ritmi, i loro limiti, il silenzio, l’innocenza. Privare il bambino dello stupore, equivale a circondarlo di poca bellezza, a rubargli l’infanzia. 
 
Affinchè anche gli adulti non divengano ciechi davanti alla bellezza del mondo dovrebbero (come anche Gesù sottolinea nel Vangelo) riappropriarsi di quel dono che ci apre la porta verso l’inesplicabile e che solo lo sguardo del bambino sa attraversare, di quel desiderio di conoscenza infinito, che è la capacità di meravigliarsi. Il mistero non è ciò che non si comprende, ma ciò che non sapremo mai: l’incommensurabile. I bambini tendono istintivamente ad accogliere il mistero della vita, perché è ciò che mantiene vivo il loro desiderio di conoscere e ne restano incantati perché scorgono un’infinita opportunità di sapere. Einstein ha detto: ”La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servo fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono”. Ed è vero: instillando presto e contro natura atteggiamenti ragionevoli e comportamenti adulti nel bambino, si uccidono in lui la fantasia, la creatività, la capacità di stupirsi e di meravigliarsi. I bambini, ed anche gli adulti, devono sentire il bisogno di abbandonarsi alla meraviglia, imparare ad alzare lo sguardo verso il cielo, guardare una lumaca trascinarsi, un fiore crescere, una goccia di rugiada scivolare. Se educare allo stupore significa educare il bambino alla bellezza e al mistero che lo circonda, nell’adulto è necessario invece mantenere tale sguardo per aprirsi al senso della vita.

2 commenti:

  1. Se solo gli adulti potessero conservare lo sguardo divino dei bambini sul mondo!E'vero...Che bella l'idea di celebrare la meraviglia anche con l'immagine dell'anziano e non solo con quello della bambina!

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  2. ci sono alcuni adulti che conservano la capacità di meravigliarsi e apprezzare le cose belle del mondo, tu sei una di loro, per ciò ti amo.

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